Filo Magico – Mac Barnett – illustrazioni Jon Klassen

by La Libraia

#consiglidilettura

Leggere Filo Magico (Terre di Mezzo, 2016), è un viaggio in una dimensione senza tempo, dove sono le illustrazioni e i sentimenti a scandire il prosieguo della storia.
Fin dalla prime pagine il nostro giovane lettore sarà catturato dalla curiosità di sapere quale sia la magia di questo fantomatico filo colorato, che in contrapposizione con la scala cromatica di grigi e marroni delle illustrazioni, spicca come diverso e inusuale.

Un filo che appare ancor prima della protagonista, che avvolge lo spazio, gli alberi ed è nascosto in una piccola scatola grigia.

La forza dirompente e inarrestabile del filo è già percepibile.

Ma ecco che inizia il racconto, conosciamo Annabelle e il suo cagnolino Mars, che in un villaggio in bianco e nero, innevato ma sporco di fuliggine, aprono la scatola, e incontrano il filo di tutti i colori.
La bimba prende i ferri che ha a casa e sferruzza un maglione per sé stessa, e rendendosi conto che aveva ancora filo in abbondanza, ne fabbrica uno anche per il suo amico a quattro zampe.

Iniziamo a vedere i colori in queste pagine bianche asettiche.
Nel racconto Annabelle si troverà dinnanzi alla gelosia e allo scherno dei compagni, che non conoscendo e non comprendendo la diversità, agiscono d’impulso, cercando di additare ed escludere quei colori caldi e accoglienti.

La protagonista a testa alta, stoica e con pacatezza, rimane impassibile davanti a queste reazioni, anche quando sarà un adulto, addirittura il suo insegnante, a riprenderla per il suo maglione, che a suo parere “causa distrazione”.
Annabelle produrrà tanti maglioni. Per tutti.
Perché il filo magico è inesauribile, e può arrivare a chiunque.
Le pagine sono riempite dai colori delle maglie, mentre i volti dei compagni e dell’insegnante, da impassibili, iniziano a distendersi, e si può anche azzardare a dire che si nota un sottile sorriso.
E per chi non volesse un maglione, Annabelle fabbricherà un berretto, perché il filo magico non ha limiti, se non quelli che gli poniamo noi.
Quindi animali e case si vestiranno di colori, e benché il panorama rimane innevato, la sensazione di solitudine è spazzata via, e la città è pervasa dalla serenità e dalla collaborazione. I personaggi saranno a questo punto illustrati vicini gli uni agli altri, che si tendono la mano.
Ma in ogni favola che si rispetti, arriva anche il cattivo, in questo caso un arciduca, ovviamente tutto vestito di grigio e marrone, che vuole dapprima acquistare il filo, e davanti al diniego di Annabelle, decide di rubarlo.


Ma il filo magico appartiene a chi lo sa usare, e tornerà tra le mani della piccola Annabelle.

Alla fine della storia tutti noi potremmo dare un nome al filo: Amore, Bontà, Condivisione.
E nessuno sarà errato, perché come in ogni opera d’arte, i sentimenti suscitati, sono personali ed insindacabili.

Lo stesso Barnett afferma infatti:

“Una buona storia, è quella in cui il lettore, giovane o adulto che sia, trova la sua verità. Io personalmente, amo lasciare degli spazi vuoti e dare al tutto un senso di mistero, permettendo ai miei lettori di fare come meglio desiderano”.

La prosa senza fronzoli dell’autore americano e le immagini d’impatto dell’illustratore canadese arrivano al cuore, scaldandolo come un maglione fatto da un filo magico.
Ci insegnerà come il singolo possa essere utile per la comunità, e come la gentile fermezza di una piccola bambina possa cambiare anche la visione monocromatica dei nostri tempi.

Ma sopratutto ci invita a cercare sempre il proprio filo magico.

Libro consigliato per bambini dai 4 anni.

Con questo libro Barnett e Klassen hanno vinto la Caldecott Honor Medal, assegnata dall’Associazione delle biblioteche statunitensi ai migliori albi illustrati dell’anno.
E nel 2017 il premio Orbil, riconoscimento che i librai di ALIR assegnano ogni anno ai migliori libri per ragazzi.

Ricordiamo l’autore anche per il pluripremiato albi Sam e Dave scavano una buca e Leo. Una storia di fantasmi.

Puoi comprare il libro qui:

Lascia un commento